Scrivere, scrivere ora. Scrivere subito di questo male. Male comune, mezzo gaudio… ma sempre male.
Male delle cinque e zerodue, ma anche di tutte le ventiquattro ore di trecentosessantacinque giorni l’anno. Male del mondo, male nascosto, velato, annebbiato, sotteso. Male scontato, palese, che nasce con noi, anzi prima di noi, e ci aspetta. E’ li che ci aspetta. Tutti. Qualcuno escluso. La superclass. Causa di tutti i mali. Sono stanco delle notti insonni e disperate, passate a cercare una spiegazione, un senso al fetore che impregna il mondo nei secoli dei secoli. Sono stufo del complotto che i grandi maghi hanno organizzato per noi, poveri piccoli insignificanti esseri umani, schiacciati da uomini che possono fare la differenza. Sono stufo dei lager, delle torture, delle discriminazioni, delle brutalità vomitevoli a cui dobbiamo assistere inermi. Sono nauseto dalla dittatura che domina le nostre menti, dalle mariedefilippi, dai grandi fratelli degli amici che vogliono tenerci occupati a marcire davanti ad una tv, vogliono distrarci dalla merda con cui ci stanno sommergendo, mentre noi abbiamo gli occhi incollati su uno schermo; che sia tv, che sia play-station, che sia pc o mac, o adesso che sia la “wii”, che ci permette di stare li davanti anke mentre facciamo ginnastica, poco importa. Basta a distrarci dalle loro magagne. Ma dove sono finiti i sessantottini? I rivoluzionari? I reazionari? Caspita, ne hanno fatto di passi avanti per tenerci buoni.. Sono diventati degli strizzacervelli coi controcazzi, hanno appagato ogni desiderio e ogni vizio che l’uomo potesse agognare, dal più pudico al più rozzo. Una volta era la religione l'oppio dei popoli. Oggi a tenerci a bada sono i massmedia, ma quello che fa la tecnologia… non ha eguali. Possiamo perderci nei meandri di un i-phone, per ore ed ore, e la gravità della cosa, è che hanno colpito nel segno. Ci sono riusciti benissimo. E’ proprio questo che oggi vuole l’essere umano. Vittime di Qualcuno, che ci succhia l’anima, senza darci nulla in cambio. Masse informi di manichini ammaestrati, paiono fatti con gli stampini questi uomini, tutti con il proprio giochino in mano, sagome inette alla ricerca di un lavoro stabile. Alla ricerca di carriera, di gavetta, di master e di lauree, di soldisoldisoldisoldisoldisoldisoldi, per comprare l’i-phone e l’i-pode, l’i-pad e tutto ciò che inizi con una i e un trattino purchè abbia il touchscreen. Alla ricerca di soldisoldisoldisoldisoldisoldisoldi per estinguere quel debito che ci accompagna dalla nascita, e chelavorando tutta una vita, non sarà mai sanato. Bleah. Il male del mondo… il male di me. Soffro per la mia terra, sfruttata, calpestata, uccisa ettaro dopo ettaro senza alcun ritegno. Non era questa l’evoluzione, non era questo il progresso. La salvaguardia delle nostre risorse, doveva essere il nostro primario diritto, e dovere.
Sono stato su di un altro pianeta, e ho pianto. Ho visto un mondo bellissimo in cui ogni granello di vita godeva di regale rispetto. I suoi abitanti erano meravigliosamente e perfettamente in simbiosi con la propria terra. E amorevolmente la coccolavano e la onoravano. Da essa traevano la propria forza, la propria energia. Uno straordinario sodalizio tra uomo e natura, di cui noi siamo ormai incapaci. Non è questo il mio mondo. Questo è il mio male.
Mi fa male il male del mondo...
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